FilmRece: Pirati dei Caraibi - La maledizione del forziere fantasma

All'uscita del primo Pirati dei Caraibi ero molto scettico. D'accordo, Johnny Depp; d'accordo, Geoffrey Rush; d'accordo, Orlando Bloom e Keira Knightley; ma un film ispirato ad una giostra? Andiamo, siamo seri.
E invece, felicissimo di essermi dovuto ricredere. La Maledizione della Prima Luna (e al solito, i distributori italiani dovrebbero spiegarmi cosa c'era che non andava in La Maledizione della Perla Nera) si è rivelato un film godibilissimo, scanzonato senza essere stupido, e con uno dei personaggi più memorabili visti sullo schermo negli ultmi anni, il Capitano Jack Sparrow.
Stavolta avevo delle aspettative decisamente più alte, e a parte un paio di dettagli, sono state soddisfatte in pieno.
Johnny Depp è, se possibile, ancora migliore rispetto al primo capitolo: Capitan Sparrow è un personaggio talmente sopra le righe - specialmente in questo secondo film - da rischiare sempre il crollo nella macchietta, ma JD riesce a dargli spessore, imprevedibilità e follia, senza mai scadere nell'autoparodia. Due esempi: la scena in cui Capitan Sparrow fa la sua entrata in scena (che sicuramente a molti miei coetanei avrà ricordato la leggendaria Monkey Island) e l'incontro (molto) ravvicinato con il Kraken, che secondo me vale da solo il biglietto.
Il supercattivone (ma in fondo dimostra di avere un cuore tenero) Davy Jones è un puro e semplice miracolo di animazione CGI, al livello del Gollum di Andy Serkis e Peter Jackson, e forse anche oltre: è altrettanto espressivo, ma a differenza dell'ex-hobbit ha metà della faccia (e non solo) coperta da tentacoli.
Con un eroe e un cattivo (ma sarà lui il vero cattivo?) così, mezzo film è già fatto, e anche il resto si dimostra all'altezza: l'azione è ovviamente frenetica, Miss Elizabeth Swann è ovviamente adorabile, Will Turner è ovviamente eroico ed atletico
e, in generale, tutto gira come un orologio.
Anche i personaggi di contorno, in particolare "Bootstrap" Bill Turner, e la bellissima e inquietante Tia Dalma (e anche qui le reminiscenze di Monkey Island si fanno sentire) sono ben scritti e ben recitati, ma non mi ha entusiasmato la fine che hanno fatto fare al Commodoro Norrington, che nel primo film secondo me era stato il personaggio più interessante (a parte - ovviamente - Capitan Jack Sparrow) e qui viene un po' banalizzato.
Insomma, complimenti a Johnny Depp, a Gore Verbinsky, alla Disney, alla ILM e a tutti quelli che hanno ideato e realizzato questi film, che potevano rivelarsi, per usare le parole immortali di Fantozzi, una cagata pazzesca, e invece sono riusciti a reinventare un genere che sembrava ormai morto e sepolto. E ora aspettiamo il terzo episodio, yo-ho-ho e una bottiglia di rum!

La pagina IMDb del film

Commenti

Post popolari in questo blog

GoodreadsRece: Beatrice Mautino - La scienza nascosta dei cosmetici

L'informatica è una bestia strana (di serendipità e bugfix)

25 Random Things About Me